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5-6-7  Novembre a Firenze torna la 3a edizione della Florence Tattoo Convention.

Si sono appena concluse le iscrizioni, attendiamo curiosi di vedere la lista di artisti e special guest di quest’anno.

Stay tuend!

Herbert Hoffmann 1919-2010

Il piu anziano tatuatore europeo,Herbert Hoffmann, si è spento ieri (30 Giugno) all’eta di novant’anni.

Riposa in pace.

“Chi è estraneo al tatuaggio spesso vede solo corpi deturpati o raramente abbelliti da tatuaggi incancellabili che evocano sofferenze fisiche e rischi di infezioni…ma per chi si tatua non è così. Nessuno si tatua per diventare più brutto,nè per masochismo!

Chiunque si tatua, lo fa per dare a se stesso qualcosa di più:per essere più bello, per sentirsi e apparire più forte, più sexy, per dare sfogo a un dolore, un lutto, una gioia, un amore, per scongiurare una paura, un pericolo o per gioco…Ci si tatua per esprimere i sentimenti più seri e profondi e per quelli più superficiali e frivolie…perchè no?,per rivendicare il proprio diritto al gioco.

Non ho mai incontrato qualcuno che si tatuasse per farsi del male!

Spesso i tatuaggi che vediamo per strada non sono proprio bellissimi, questo però dipende dalla disinformazione a dal cattivo gusto dilagante, non da un intento autolesionista.

Oggi sono brutti i vestiti, la moda,le automobili, le case,la pittura..e sono brutti molti tatuaggi…solo un’informazione corretta e libera da pregiudizi e luoghi comuni può insegnare a distinguere quelli belli da quelli brutti e aiutare a capire che un bel tatuaggio è un tatuaggio che ti rende più bello…..”

Herbert Hoffman

http://www.tattoosland.wordpress.com

Il 4-5-6 Giugno il Rai Congress Center di Amsterdam ospiterà la nuova edizione dell’Amsterdam Tattoo Convention 2010.

Qui il programma e la lista degli artisti presenti.

via Dillinger di Michela Fusasch

Per l’antropologia, il tatuaggio è una pratica che rientra nella categoria delle modificazioni/alterazioni del corpo largamente e storicamente diffuse pressoché in tutte le società e reso possibile attraverso l’impiego di inchiostro o altri pigmenti. È un segno visibile le cui dimensioni possono variare molto: da molto piccole a ricoprire l’intero corpo.

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Intervista ad Horitoshi by Dillinger

Qui l’articolo “Perché mi buco – Tatuaggi e piercing, i segni distintivi d’una generazione alla ricerca d’identità?


Mercoledi 24 Febbraio ore 21:00 al Teatro Dante a Campi Bisenzio (Firenze)

vi ricordate di Nicolai Lilin, l’autore di “Educazione Siberiana” ?! Parlai del suo libro sui tatuaggi siberiani qui. Se vi fosse piaciuto e vi piacerebbe incotrare l’autore, mercoledi 24 Febbraio sarà al Teatro Dante di Campi Bisenzio (Firenze)

Autore del caso letterario “Educazione Siberiana” è stato paragonato più volte a Roberto Saviano, che ha scritto su di lui un intensa recensione, Nicolai Lilin ha svelato nel suo romanzo d’esordio la vita della comunità Urka negli ultimi anni dell’URSS, svelando i codici d’onore dei Criminali “Onesti” Siberiani. Dal rifiuto dello stupro e dell’usura, fino all’omicidio “giustificato”.

Un passato nemmeno troppo remoto, perchè come scrive Lilin il motto degli Urka siberiani è ancora vivo: C’è chi la vita la gode, chi la subisce, noi la combattiamo”.

Del libro verrà fatto un film dalla Casa di distribuzione Cattleya che ne ha acquistato i diritti, e nel 2009 uscirà il secondo romanzo di Lilin che parlerà della sua esperienza di soldato in Cecenia.

Durante la serata saranno letti brani del libro dal gruppo teatrale “Distratti dalle nuvole”

A milano dal 12 al 14 Febbraio 10

Rieccoci all’annunale appuntamento atteso da tutti gli appassionati del tatuaggio, la Milano Tattoo Convention è dietro l’angolo. L’organizzazione dell’appuntamento italiano piu conosciuto in Italia, con il suo seguito di famosi artisti internazionali, è pronta ad aprire le porte e far cominciare la festa. Ad ospitarla l’ala congressi dell’ Hata Hotels (clicca qui per maggiori info).

Ogni anno è sembre più straordinaria ma quest’anno, in occasione del XV anniversario, la Convention sarà la cornice ideale per valorizzare le grandissime energie artistiche dei tatuatori presenti (oltre duecento artisti ) e per dare la giusta collocazione agli espositori. Ad accompagnare questa tre giorni, molte esibizioni: Jhonnyboy and the Ice Cream,  band carismatica milaes; Pop, sacred & gothic, una mostra nata dall’unione delle esperienze artistiche degli italiani Simone El Rana e Massimo Gurnari con il californiano Carlos Torres; L’arte della riflessione, oltre dieci dipinti su tela dedicati all’uomo e ai sette vizi capitali; l’elezione di Miss Pin Up 2010 e per finire il Burlesque e La Vodoo de Luxe. La De Luxe è la prima agenzia di spettacoli burlesque italiana che vuole riportare il Burlesque alla sua piena ‘golden age’ quando la femminilità della donna era la protagonista indiscussa del palcoscenico.


Nuove regole per limitare al massimo i rischi di tatuaggi e piercing e giro di vite sui coloranti, sui metalli e sulle sostanze da inserire nel corpo. La stretta arriva da un disegno di legge presentato in Commissione Sanità del Senato dal presidente Antonio Tomassini (Pdl), ancora in attesa di essere esaminato.

Il provvedimento vieterebbe di eseguire tatuaggi e piercing sui minori di 18 anni senza l’ok dei genitori e di praticare disegni sul viso, ad eccezione del trucco permanente.

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Tattoo Hunter

A partire dal 5 gennaio su Discovery Channel torna sugli schermi “Tattoo Hunter”, programma televisivo condotto dall’occhio esperto dell’antropologo Lars Krutak che ci svelerà le tradizioni colleghate alla pratica del tatuaggio attraversando le Isole Hawaii, le Filippine, la Tailandia e la Papua Nuova Guinea.

Assisteremo all’esecuzione di vere e proprie opere d’arte visivamente strabilianti, che adornano i corpi delle popolazioni, che saranno le vere protagoniste di questo documentario. Seguiremo Lars (autore del libro “The Tattooing Arts of Tribal Woman“) alla scoperta della culture dietro quest’antica tradiazione e avremo l’opportunità di osservere stili e tecniche ormaino più utilizzate, sostituite grazie all’utilizzo delle moderne macchinette.

Durante la prima puntata Lars Krutak ha visitato l’arcipelago Hawainano alla ricerca della cultura polinesiana e si è sottoposto al rito d’iniziazione. Nella seconda puntata, martedì 12 gennaio, sarà il turno della Tailandia: Lars Krutak si avventurerà nelle remote alture alla ricerca del tatuaggio dei Kalinga. Il terzo appuntamento, martedì 19 gennaio, proseguirà sempre in Tailandia alla ricerca di un tatuatrore in grado di eseguire il tatuaggio mistico, tatuaggio in grado di conferire (secondo la tradizione) dei poteri magici a chi lo riceve. Nel quarto episodio sarà il turno della Papua Nuova Guinea. Il conduttore sarà il primo straniero a sottoporsi ai riti di sangue della tribù Kaningara, ricevendo così il loro tatuaggio.

L’articolo sul Corriere della Sera

Libro: Educazione Siberiana

Nicolai Lilin

“Tra gli Urka non si stupra, non si fanno estorsioni, non si fa usura. Si può rapinare e uccidere, ma solo in presenza di un valido motivo. Si può truffare, ma solo lo stato e i ricchi. E ci sono anche regole pratiche da osservare: le armi per la caccia, per esempio, non devono essere messe accanto alle armi che servono per uccidere esseri umani. E quando un’arma tocca l’altra per purificarla bisogna avvolgerla in un panno con liquido amniotico, il liquido della vita. Seppellire il tutto e dopo un po’ arriva la purificazione. È assolutamente vietato agli uomini parlare con le forze dell’ordine.

Una delle parti più belle del libro è il racconto dei tatuaggi. Il tatuaggio è un codice per raccontare il carattere di una persona e il percorso della sua vita, il tatuaggio degli urka siberiani è un’eredità antica che viene da molto lontano. Il tatuaggio tradizionale siberiano è un codice segreto, nato in epoca pre-russa e pre-cristiana. I primi briganti nomadi della foresta, gli Efei, si tatuavano per potersi riconoscere, lungo le grandi strade della Siberia dove assaltavano i convogli provenienti dalla Cina e dall’India. I tatuaggi quindi erano un modo per non farsi assalire da “colleghi”, e un modo muto per rendersi fratelli. Quando si diffuse il Cristianesimo, il tatuaggio criminale siberiano adottò i simboli della nuova religione: gli Efei si confondevano così con i pellegrini, che erano poveri e, non potendo acquistare croci, catene e immagini sacre, se le tatuavano. Con la formazione dello stato russo, lo Zar decise di sbarazzarsi degli Efei; ma i più irriducibili di loro, gli Urka, ostili a qualsiasi potere, si rifugiarono nella Taiga dove organizzarono una dura resistenza che fu spezzata soltanto dopo secoli, dai comunisti. Nel libro sono meravigliose le pagine dove Lilin racconta come il tatuatore sia una figura speciale, quasi un sacerdote. Per i siberiani puoi diventare tatuatore solo su autorizzazione di un anziano maestro; Lilin scelse all’età di 12 anni di divenire allievo del più esperto della sua città. Era bravo a disegnare, i suoi disegni venivano richiesti per farne tatuaggi, ma aveva bisogno di imparare l’antica arte del tatuaggio tradizionale, eseguito a mano con le bacchette, non con la macchinetta elettrica. A 18 anni, ultimato l’apprendistato, il suo maestro lo nominò tatuatore.

Un corpo siberiano tatuato è un libro misterioso, che pochi sanno leggere: i singoli simboli assumono un preciso significato solo se messi in relazione tra loro, nelle rispettive posizioni. “Si tratta di una grande tradizione, – dice Nicolai – alla quale sono orgoglioso di appartenere”. Per un siberiano il tatuaggio è un processo lungo che dura tutta una vita. Iniziano a tatuarsi all’età di dodici anni e soltanto dopo aver passato una vita, con tutto ciò che può essere a vita di un Urka, la loro storia potrà essere letta sui loro corpi. Schiena e petto sono tatuate solo alla fine, dopo i cinquant’anni.

Nicolai è completamente rivestito di tatuaggi. Imprudentemente gli chiedo di raccontarli e ottengo una risposta che non mi aspetto. “Raccontare i tatuaggi è disonesto. I tatuaggi sono un linguaggio muto, ci si tatua proprio per evitare di parlare. Solo un siberiano può capire. Chi racconta uccide la tradizione, e rischia di essere ucciso”. Il tatuaggio siberiano è divenuto quasi un tatuaggio pop e il cinema ha cercato di raccontarlo, ma Nicolai è molto scettico: “Il film di Cronenberg (“La promessa dell’assassino”, ndr) è tutta una farsa. Il tatuaggio siberiano è morto con i siberiani. È una menzogna, dal film sembra quasi che tutti gli affiliati russi si tatuino, ma non è così. Quei tatuaggi li hanno solo alcuni, come per esempio Seme Nero”. Seme Nero è un clan che si tatua ma è un gruppo che vive in carcere. Non possono avere rapporti sessuali, non possono avere famiglia, quando escono dalla galera fanno di tutto per rientrarci. Sono cosche di criminali spesso create dalla polizia per controllare le carceri, criminali comuni entrano in Seme Nero e divengono come una casta che governa in cella su tutti. Ma queste storie che rimbalzano intorno al libro di Lilin sono satelliti rispetto al suo obiettivo, quello di raccontare la palestra, la tana delle tigri siberiane in cui viene a formarsi un giovane Urka, stirpe estinta di antico guerriero”.

Fonte Repubblica