Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for the ‘You Tube’ Category

Tahiti Tattoo

Read Full Post »

In questo film Mel Gibson e il suo staff hanno curato attentamente la ricostruzione storiografica del contesto culturale dei Maya. Quello che Ci interessa capire, da questa ricostruzione, è come venissero usati il tatuaggo e le altre decorazioni del corpo dalle tribu. Anche qui, come nelle culture polinesiane il Guerriero si tatuava per diversi motivi: per distinguersi socialmente, per intimorire l’avversario nel momento dello scontro, sia come amuleto e, attraverso il dolore, come sacrificio agli dei in cambio di protezione nel campo di battaglia. Le donne invece lo usavano a scopo decorativo. Anche all’interno delle tribu dei Maya, il tatuaggio sembra essere praticato sopratutto dal ceto al potere, mentre alle persone comuni era vietato.

  La tesi del film è annunciata da una frase dello storico-scrittore Will Durant: una grande civiltà non viene conquistata fino a quando non si distrugge da sola dal di dentro. Così, quando nel 1518, gli spagnoli “conquistadores” sbarcarono per la prima volta su una spiaggia dello Yucatàn, per portare la nuova civiltà, i Maya avevano già compiuto buona parte del lavoro ed erano, diciamo così, predisposti. Gibson, creativo in modo allarmante, e anche furbo, corregge dunque la tesi del paradiso naturalistico: in quel tempo l’Europa aveva il Rinascimento, i codici civili e la polvere da sparo, i Maya “indietro” millenni rispetto a quei parametri, e al riparo da quel tipo di civiltà, non erano poi così felici. Un’idea scaltra e magari strumentale, comunque accettabile, che poi permette al regista di fare il cinema violento-etnico-primordiale-iperrealista, attraverso “interpretazioni impossibili”, che tanto gli sono congeniali.

Recensione My Movies

Read Full Post »

“Nel contesto della mafia russa il corpo viene usato come superficie d’iscrizione della propria memoria, luogo delle impronte del passato. I tatuaggi raccontano i trascorsi dei protagonisti nelle prigioni siberiane e gli incontri di lavoro si fanno nelle saune, per mostrare i disegni sulla pelle.”

Una ragazza russa muore dando alla luce un figlio. L’ostetrica, Anna, ne traduce il diario alla ricerca dei parenti cui dare in affido il bambino. Scoprirà inquietanti rapporti con la mafia russa, giri di prostituzione e criminalità che rapidamente la stringono in una pericolosa rete…
Cupo e inquietante, ambientato in una Londra umida e invernale, Eastern Promises è forse uno dei lavori stilisticamente più compatti ed efficaci di Cronenberg

L’estratto è preso da My Movies

Hai letto gli aggiornamenti in Home Page ?

 

Read Full Post »

L’Amsterdam Tattoo Convention partira il 30 Maggio e durerà per 3 giorni in una nuova location: Borchland vicino l’Amsterdam Arena (lo Stadio dove gioca l’Ajax). Anche questo hanno parteciperanno artisti provenienti da tutte la parti del mondo e di culure diverse. Si parla di 180 tatuartori da 30 paesi !!

Questo anno il tema centrale è la Tiki Culture o Cultura del Pacifico e dell’arcipelago Polinesiano. Ci saranno Mostre d’ Arte (manufatti, dipinti, oggetti decorativi per il corpo e molto altro) le famose Danze Tradizionali che intratterranno il pubblico e ovviamente Tatuatori Polinesiani, appositamente invitati per l’evento. Naturalmente, accanto al “nocciolo duro” Polinesiano, non manchera la presenze degli altri famosi Tatuatori Internazionali che si cimenteranno negli altri stili.

Hai letto gli aggiornamenti in Home Page ?

Read Full Post »

L’inizio del film è ad effetto: una donna, completamente nuda e sanguinante, barcolla al centro di una strada; quando viene ripresa di spalle, ci accorgiamo che è stata letteralmente “spellata”. Un mezzo pesante non riesce ad evitarla, colpendola in pieno. Subito dopo facciamo la conoscenza del giovane Marc (August Diehl), appena arruolato in Polizia e già in procinto di mettersi nei guai, quando viene sorpreso in una discoteca con la tasca piena di pasticche di extasy. Il detective della Omicidi Minks (Christian Redl), però, gli offre la possibilità di farla franca: se lo aiuterà nelle indagini sull’omicidio di cui sopra, non lo denuncerà ai suoi superiori. Sarà proprio il ragazzo a mettere il suo capo sulle tracce di un facoltoso collezionista di tatuaggi che potrebbe sciogliere la matassa del mistero.

Read Full Post »

Il titolo di questo post è anche la Tesi che voglio sostenere attraverso questo Blog!

Hai letto gli aggiornamenti in Home Page ?

Read Full Post »

“A Tahiti si racconta che l’arte di tatuare abbia un’origine divina. Durante il “Periodo Oscuro”, l’arte del tatuaggio è stata creata da due figli del dio Ta’aroa, Mata Mata Arahu e Tu Ra’i Po, che in seguito diventò il protettore delle arti”.

Questa categoria racchiude in se tutti gli stili praticati nell’arcipelago Polinesiano (nelle isole Marchesi, Hawai, Nuova Zelanda, Samoa e nell’isola di Pasqua), tutti simili ma ognuno caratterizzato a seconda della localita. Il tatuaggio polinesiano possiede una lunghissima tradizione come quello giapponese, infatti Tatuaggio e Cultura sono unite da un legame molto stretto. Le popolazioni appartenenti alle diverse tribu consideravano il tatuaggio un simbolo sacro. Essere tatuati significava maturare, diventare uomini o donne; avere coperte alcune parti, e con disegni ampi, significava essere potenti, nobili, valorosi; una donna tatuata era affascinante e desiderata. I tatuaggi rappresentavano lo stato sociale di un polinesiano, quelli più complessi erano riservati ai capi e alla loro famiglia, e ogni uomo tatuato si considerava più vicino a una divinità.

Oggi, i tatuaggi polinesiani stanno acquistando un enorme successo in Europa e negli States per la loro forza figurativa che è legata alla storia dei valorosi guerrieri samoani o maori. Questo collegamento ci consente di fare un passo in piu e scoprire anche i valori associatogli da noi occidenatli: il coraggio e la forza del guerriero, la spiritualità e la loro devozione alla religione. E’ caratteristico per i suoi disegni astratti (tribali), senza “un senso immediato”, dalle forme geometriche e/o simmetriche. Le line possono essere fini o spesse sempre di colore nero (non esistono polinesiani colorati!).
I disegni più diffusi sono le forme geometriche, le curve, i cerchi concentrici, le spirali, linee rette e punti, il sole e le stelle. Ma anche quelli che rappresentavano spaccati di vita sociale come i combattimenti, le armi, le conquiste, i sacrifici umani o gli uccelli, i pesci e gli animali in genere.

Questo è Phil Mo (autorità nello stile Polinesiano) durante l’esecuzione di un tatuaggio alla Convention di Roma di questo anno. E’ famoso perchè è uno dei pochi occidentali che usa la tradizionale tecnica con le bacchette. La stessa tecnica che James Cook vide usare in Polinesia durante uno dei suoi viaggi, che lo colpi al punto di scriverlo in uno dei suoi diari.

Vi lascio una lista di link che vi porteranno diretti a delle interessanti Gallerie:

Tricia Allen (tatuatrice e antropologa)

Pili Mo’o su Flickr

Lista di moltissimi tatuatori internazionali con possibilita di visitare le loro gallerie

Tahiti Tattoo Culture

Risorse Utili per approfondire il tema

Plynesian Tattoo

 

Hai letto gli aggiornamenti in Home Page ?

Read Full Post »

Curiosando per la rete e leggendo qualche rivista ho cercato di capire quali erano i simboli tradizionali giapponesi che vanno per la maggiore. Bisogna dire che il tatuaggio giapponese ha un forte magnetismo per almeno due motivi: il primo è legato al fatto della potenza raffigurativa delle sue immagini che narrano i miti di draghi, di guerrieri e demoni,.. dalle caratteristiche sacre e misteriose. Il secondo motivo è invece legato alla bellezza dei disegni, all’eleganza delle sue linee, alla fantasia delle rappresentazioni e alla femminilità di alcune raffigurazioni (nelle forme sinuose dei fiori, tra cui la peonia, nella geishe, nella carpa Koi e nell’acqua).

Quindi questo stile vive di contrasti: tra la virilità dei miti di eroi (samurai, demoni, fantasmi o maschere) o delle divinità (i draghi, la tigre, il fuoco e l’acqua ) inseriti negli armoniosi paesaggi giapponesi immersi nel verde degli alberi di ciliegio, fiori, con le colline in sottofondo, con le carpe che saltano dall’acqua e uccelli. Tutto questo è disegnato con cura e devozione perché i tatuaggi, come qualunque forma di espressione, hanno l’onore e il dovere si tramandare la tradizione. Questa simbologia è molto legata alla Religione Shintoista che è devota alle divinità che vede incarnate negli elementi naturali (acqua, fuoco, alternanza delle stagioni,ecc..)

La potenza raffigurativa di queste composizioni, racchiude in se secoli di storia e di tradizioni,ed è arrivata ai giorni nostri grazie alla premura con cui le Scuole, conservatrici, sono riuscite a trasmettere questa conoscenza senza grandi sconvolgimenti. Naturalmente ci sono anche tatuatori meno fedeli ai rigidi dogmi delle scuole e, anche se non cambiano le loro fonti di “ispirazione tradizionali”, ne personalizzano lo stile e la scelta delle tonalità dei colori, perché influenzati dalla cultura mondiale del tatuaggio.

Vi metto una lista di artisti che si cimentano in questo stile e che eseguono delle bellissime composizioni:

Horiyuki Tattoo (della famiglia Horiyoshi III)

Horimatsu (cercare in Irezumi)

Horikitsune (discpolo Tedesco di Horiyoshi III)

Per poco tempo è visitabile il sito di Horitaka dove sono esposti una serie di tele dipinte dal Maestro Horiyoshi III

Shige (lui è uno dei tatuatori “riformisti”)

Hai letto gli aggiornamenti in Home Page ?

Read Full Post »

Il 9, 10, 11 Maggio a Roma si terrà la 9a puntata della International Tattoo Expo presso l’Ergiffe Palace. Saranno presenti molti Artisti Internazionali e Nazionali In attesa di trovare altre informazioni “succulente” Vi posto il video della convention del 2007.

Spero sia di vostro gradimento.

Hai visto gli aggiornamenti in Home Page ??

Read Full Post »