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Posts Tagged ‘Cultura’

Visto che sento il bisogno di allargare le mie conoscenze su questa cultura innauguro la sezione “Un pò di cultura..” dove cercherò di reperire delle informazioni su “stili”, “storia” e “tendenze”. Per lo stile Giapponese ho trovato questo post veramente esaustivo di Biagini Ivan nel suo sito “Tattoo Art Studio

In Giappone, il tatuaggio (irezumi) è soprattutto legato alla società Yakusa (mafia giapponese). Non è pertanto una realtà sociale correttamente percepita. Il Giappone è un paese affacciato sul mare e quindi l’irezumi, pur avendo terrorizzato per tanto tempo gli autoctoni, rimane un arte popolare e portuaria. Vietato fino al 1951, il tatuaggio fu un atto di resistenza. Il suo significato è doppio:oggi, o si appartiene ad un clan segreto, e in questo caso, il motivo è nascosto alle autorità, oppure rimanda alla virilità, alla femminilità, alla sottomissione, alle tradizioni. Ma la nuova generazione che l’ha adottato, non vede altro significato che il segno rappresentato. I tatuaggi ornamentali eseguiti sul corpo delle attrici e degli attori di Kabuki ad esempio, costituiscono vere e proprie tele. Così, nella Strada della gioia (1974), il regista Tatsumi Kumarisho mostra la passione divorante di una geisha per il suo protettore che esibisce sulla spalla un quadro di Hokusai! In Giappone, il tatuaggio ha una brutta fama, perciò si fa discreto; si possono incontrare nei bagni pubblici, ad esempio, persone completamente tatuate dalla base del collo alla metà della coscia o del bicipite: per passare totalmente inosservate una volta vestite! Alcuni temi costituiscono vere storie, celebri romanzi illustrati per i quali non bastano diversi anni d’incisione come «Le roman du bord de l’eau» e «dits» che mettono in scena eroi Suikoden (che si possono ritrovare nella-scuola manga). Questi tatuaggi sono caratterizzati da bordi molto spessi, da colori senza rilievi, e dalla quantità di nero utilizzato per mettere in risalto i colori. La particolarità del tatuaggio giapponese è l’inclusione di parti non tatuate, in modo da far respirare alcune zone cutanee. I soggetti più ricorrenti sono quelli della cultura e della tradizione nipponica (carpa, dragone, ecc.). Il tatuaggio giapponese è, oggi ancora, realizzato con una tecnica molto antica, il tebori, eseguito dagli horis (professionisti a domicilio) che forano la pelle trasversalmente per mezzo di un pezzo di bambù o di metallo (hari) ‘su cui sono fissati numerosi aghi (da 4 a 27!). La realizzazione di un disegno può richiedere diverse sedute di 3 ore. Questo metodo viene praticato ormai solo da alcuni grandi maestri del tatuaggio come Yokohama Hori-mitsu; i nuovi tatuatori giapponesi utilizzano invece una macchina classica (vedi prima). In Europa, lo svizzero Philip Leu mondialmente riconosciuto sviluppa uno stile orientalista proprio”.

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