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Archive for the ‘Giapponesi Classici’ Category

Il drago nella nostra cultura, quella occidentale, è spesso rappresentato, attreverso favole o leggende medioevali, come un essere maligno: il drago che sparge terrore tra le popolazioni distruggendone i villaggi, contro cui si lanciavano in battaglia i prodi cavalieri..Che veniva visto volare sopra le teste degli uomini e sputare lancie infuocate che incendiavano qualunque cosa colpissero.

Nella tradizione giapponese invece i draghi sono la rappresentazione fisica di tre divintà: il dio della pioggia, il dio del corpo delle montagne scure e il dio delle acque scure.  

Con la testa da cammello, le corna da cervo, il corpo squamato della carpa, il ventre del serpente e con gli artigli dell’aquila, i draghi incarnano simbolicamente le contrapposizione degli elementi opposti: l’acqua e il fuoco, il cielo e la terra,..

Nella loro alternanza rappresentano simbolicamente il ciclo della vita: l’acqua è quell’elemento che aiuta lo spirito del cielo a scendere a terra, dove s’incarnera nelle creature terrestri. Mentre il fuoco è la forza soprannaturale che libera lo spirito dai corpi terrestri per lasciarli risalire verso il cielo. 

I significati associatogli sono di forza e saggezza che lo caratterizzano come creatura benevola. I draghi governano i venti e le piogge come i movimenti armonici dei pianeti difendendo tutti questi elementi dalle forza negative.

Vedi anche “Gli Eroi Suikoden“, “Immagini di Soggetti Giapponesi” e “Tattoo Giapponesi“.

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 (immagine presa dall’album di Osamurai)

La gigantesca Carpa Koi è uno dei simboli giapponesi che viene spesso inserito all’interno delle composizioni in stile classico giapponese, e non solo. Il simbolo del pesce, bellissimo per la sua particolare colorazione e dalle sfumature brillanti ( che vanno dal bianco all’oro) racchiude in se nobili virtu.

Nella tradizione giapponese la carpa Koi dopo aver risalito la corrente del Fiume Giallo venne tramutata dagli dei in Drago (altra figura mitologica e divina della simbologia giapponese).

Perciò la Carpa Koi viene associata con le qualità come l’intraprendenza e il coraggio: la forte volonta di andare avanti che riesce a far superare qualunque ostacolo e che fa raggiungere i propri obbiettivi.

 (immagine presa da Masayume)

L’altro simbolo spesso associato alla Carpa per le affinità nei significati è il Giovane Kintaro. Il giovane, famoso per le storie che lo descrivevano talmente forte da poter frantumare le pietre a mani nude, visse la  sua gioventu nelle foreste. Un giorno un uomo, che si presentò come un taglialegna, chiese al ragazzo di mostrargli la sua forza. In verità l’uomo era un generale dell’esercito imperiale che dopo essersi assicurato della veriticità delle voci che correvano sul giovane, si svelò alla madre. Gli chiese di affidargli il giovane per farlo arruolare nell’esercito e farlo diventare un famoso samurai. Lei accetto con gran dolore ma fiduciosa che fosse la scelta giusta per il futuro del figlio. La previsione del generale si avverò e Kintaro dopo un po di tempo divenne capo delle forze armate della capitale.

Il ragazzo d’oro viene rappresentato con un corpo atletico senza indumenti cose da poter mostrare la massiccia muscolatura. La forza e il coraggio sono i valori a lui associatogli.

 Altre informazioni sulle tradizione giapponesi sono reperibili su “Il Bazar dei Mari

Vedi anche il post su “Gli Eroi Suikoden

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Le tavole illustrate degli “Eroi Suikoden”, che fanno parte dei miti cinesi e giapponesi, sono gli inconsapevoli padri dello stile giapponese, nonché fonte inesauribile d’ispirazione per tutti i tatuatori amanti dello stile classico.

Vennero prodotte nel 1589 per mano di bravi illustratori. Descrivevano alcuni episodi di una comunità composta da 108 giovani fuori legge (costituita nel 1101) che, non accettando le società imperiale dell’epoca, si ribellarono ai funzionari corrotti dell’imperatore.

Le illustrazioni si basavano sulle leggendarie imprese di questo gruppo adorati dalle popolazioni che erano schiacciate da un forte e avido potere centrale. Questi eroi rappresentavano l’unica forma di giustizia contro le malefatte dei tiranni.

Queste tavole furono rielaborate nel 1760 da due grandi maestri giapponesi (di scrittura e di illustrazione), Hokusai e Kjokutei Bakin. Decisero di pubblicare la “La nuova edizione degli eroi Suikoden” (in 6 volumi), “ripescando” e “rimaneggiando” i miti popolari in chiave contemporanea. A differenza delle tavole del 1589, i toraci e le schiene degli eroi Suikoden non erano coperti da abiti e portavano delle decorazioni disegnate sulla pelle. Queste raffiguravano i simboli religiosi tradizionali (come i draghi, i fiori di ciliegio, ecc..) tratti dalle decorazioni dalle vesti cerimoniali dei samurai e dalle pitture tradizionali. I due autori furono inconsapevoli pro-genitori del tatuaggio.

L’opera fu seguita da un largo strato della popolazione. Questo successo fu attribuito all’abilita dei due maestri di individuare un parallelismo tra i racconti del passato e la loro epoca e di aver saputo identificare con precisione i “malumori” di alcuni strati della popolazione e di averli rappresentati.

Infatti l’epoca di Hokusai e Bakin, chiamato “il periodo Edo” (Tokio), 1603/1867, fu caratterizzata da un forte controllo autoritario dell’imperatore. Le classi erano rigide. Il gran parte della popolazione viveva senza alcune speranza di far valere la propria “personalità” e di emergere. La classe dei mercanti rappresentavano lo strato piu insoddisfatto.

L’opera degli eroi Suikoden furono rielaborati anche da altri illustratori diventando parte della letteratura dell’epoca. Contemporaneamente i racconti degli eroi tatuati contribuirono a far nascere una forma di protesta silenziosa. Infatti gli strati della popolazione che volevano esprimere il proprio dissenso contro il potere centrale cominciarono a farsi riprodurre sul corpo alcune scene della mitologia Suikoden.

Alla fine del periodo Edo ci fu un grande cambiamento all’interno della rigida gerarchia: i samurai persero il loro ruolo al vertice della società a favore della nuova classe borghese, composta dai mercanti, alla quale fu riconosciuto il loro valore.

I borghesi che piu si erano identificati con gli eroi Suikoden vinsero la loro guerra contro il potere prestabilito e dettero vita, insieme a Hokusai e gli altri illustratori, allo stile giapponese del tatuaggio.

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Drago, Aria e Fiori di Loto (Shige)

Carpa Koi, Acqua e Fiori (Shige)

Peonia e Drago (Shige)

Pmpiere, Carpa Koi, Peonie, Acqua (Horiyasu)

Samurai, Acqua, Aria, Carpa Koi (Horiyasu)

Gheisha, Fuoco e Demone (Horiyasu)

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Finalmente, dopo una settimana di pausa per ri-ordinare le idee e dopo l’ inatteso e gradito successo dei primi 10 post, torno con una nuova proposta. Visto il vostro interesse per i post ( 1, 2) che trattavano lo Stile Giapponese e l’esplicita richiesta via email di accompagnare i testi con immagini, inauguro la sezione “Disegni e Fotografie di S0oggetti Giapponesi” tratti dalle gallerie di alcuni tatuatori specializzati in questo stile, sia orientali che occidentali. Questa sezione nasce con la motivazione di abituare sia me (sopratutto me) e Voi a notare le differenze nei tratti e negli stili dei vari interpreti attraverso l’osservazione degli stessi soggetti disegnati da tatuatori diversi con lo stesso sile.

Per questa settimana ho scelto la Galleria di Mutuso dello studio Three Tides Tattoo di Osaka.

Carpa Koi

m

Drago

Mutuso, Three Tides Tattoo

Tigre

Mutuso, Three Tides Tattoo

Crisantemo

Mutuso, Three Tides Tattoo

Vedi anche i post “Tattoo Giapponesi” e “Giapponesi Classici

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